Il testo del videomessaggio di Papa Francesco, inviato ai fedeli in occasione del Rosario per il Paese
Cari fratelli e sorelle,
mi unisco alla preghiera che la Conferenza Episcopale ha voluto promuovere, quale segno
di unità per l’intero Paese.
In questa situazione inedita, in cui tutto sembra vacillare, aiutiamoci a restare saldi in ciò
che conta davvero. È un’indicazione di cammino che ritrovo in tante lettere dei vostri
Pastori che, nel condividere un momento così drammatico, cercano di sostenere con la loro
parola la vostra speranza e la vostra fede.
La preghiera del Rosario è la preghiera degli umili e dei santi che, nei suoi misteri, con Maria
contemplano la vita di Gesù, volto misericordioso del Padre. E quanto bisogno abbiamo
tutti di essere davvero consolati, di sentirci avvolti dalla sua presenza d’amore!
La verità di questa esperienza si misura nella relazione con gli altri, che in questo momento
coincidono con i familiari più stretti: facciamoci prossimo l’uno dell’altro, esercitando noi
per primi la carità, la comprensione, la pazienza, il perdono.
Per necessità i nostri spazi possono essersi ristretti alle pareti di casa, ma abbiate un cuore
più grande, dove l’altro possa sempre trovare disponibilità e accoglienza.
Questa sera preghiamo uniti, affidandoci all’intercessione di San Giuseppe, Custode della
Sacra Famiglia, Custode di ogni nostra famiglia. Anche il falegname di Nazareth ha
conosciuto la precarietà e l’amarezza, la preoccupazione per il domani; ma ha saputo
camminare al buio di certi momenti, lasciandosi guidare sempre senza riserve dalla volontà
di Dio.
Proteggi, Santo Custode, questo nostro Paese.
Illumina i responsabili del bene comune, perché sappiano – come te – prendersi cura delle
persone affidate alla loro responsabilità.
Dona l’intelligenza della scienza a quanti ricercano mezzi adeguati per la salute e il bene
fisico dei fratelli.
Sostieni chi si spende per i bisognosi: i volontari, gli infermieri, i medici, che sono in prima
linea nel curare i malati, anche a costo della propria incolumità.
Benedici, San Giuseppe, la Chiesa: a partire dai suoi ministri, rendila segno e strumento
della tua luce e della tua bontà.
Accompagna, San Giuseppe, le famiglie: con il tuo silenzio orante, costruisci l’armonia tra i
genitori e i figli, in modo particolare i più piccoli.
Preserva gli anziani dalla solitudine: fa’ che nessuno sia lasciato nella disperazione
dell’abbandono e dello scoraggiamento.
Consola chi è più fragile, incoraggia chi vacilla, intercedi per i poveri.
Con la Vergine Madre, supplica il Signore perché liberi il mondo da ogni forma di pandemia.
Amen
mi unisco alla preghiera che la Conferenza Episcopale ha voluto promuovere, quale segno
di unità per l’intero Paese.
In questa situazione inedita, in cui tutto sembra vacillare, aiutiamoci a restare saldi in ciò
che conta davvero. È un’indicazione di cammino che ritrovo in tante lettere dei vostri
Pastori che, nel condividere un momento così drammatico, cercano di sostenere con la loro
parola la vostra speranza e la vostra fede.
La preghiera del Rosario è la preghiera degli umili e dei santi che, nei suoi misteri, con Maria
contemplano la vita di Gesù, volto misericordioso del Padre. E quanto bisogno abbiamo
tutti di essere davvero consolati, di sentirci avvolti dalla sua presenza d’amore!
La verità di questa esperienza si misura nella relazione con gli altri, che in questo momento
coincidono con i familiari più stretti: facciamoci prossimo l’uno dell’altro, esercitando noi
per primi la carità, la comprensione, la pazienza, il perdono.
Per necessità i nostri spazi possono essersi ristretti alle pareti di casa, ma abbiate un cuore
più grande, dove l’altro possa sempre trovare disponibilità e accoglienza.
Questa sera preghiamo uniti, affidandoci all’intercessione di San Giuseppe, Custode della
Sacra Famiglia, Custode di ogni nostra famiglia. Anche il falegname di Nazareth ha
conosciuto la precarietà e l’amarezza, la preoccupazione per il domani; ma ha saputo
camminare al buio di certi momenti, lasciandosi guidare sempre senza riserve dalla volontà
di Dio.
Proteggi, Santo Custode, questo nostro Paese.
Illumina i responsabili del bene comune, perché sappiano – come te – prendersi cura delle
persone affidate alla loro responsabilità.
Dona l’intelligenza della scienza a quanti ricercano mezzi adeguati per la salute e il bene
fisico dei fratelli.
Sostieni chi si spende per i bisognosi: i volontari, gli infermieri, i medici, che sono in prima
linea nel curare i malati, anche a costo della propria incolumità.
Benedici, San Giuseppe, la Chiesa: a partire dai suoi ministri, rendila segno e strumento
della tua luce e della tua bontà.
Accompagna, San Giuseppe, le famiglie: con il tuo silenzio orante, costruisci l’armonia tra i
genitori e i figli, in modo particolare i più piccoli.
Preserva gli anziani dalla solitudine: fa’ che nessuno sia lasciato nella disperazione
dell’abbandono e dello scoraggiamento.
Consola chi è più fragile, incoraggia chi vacilla, intercedi per i poveri.
Con la Vergine Madre, supplica il Signore perché liberi il mondo da ogni forma di pandemia.
Amen
Vaticano, 19 marzo 2020