Il ritorno della tela di S.Vincenzo M. Strambi nella comunità di Piediripa: un dono per il presente e per il futuro.
di Giovanni Marresi
Possiamo commentare il ritorno della tela raffigurante S. Vincenzo Maria Strambi che veglia sulla prima chiesa di Piediripa, edificata nel 1.951, come un reale e tangibile dono del Cielo per la nostra Parrocchia in concomitanza della festa di Tutti i Santi.Un dono che nei disegni della Trinità e del nostro sempre amato vescovo è la soluzione logica e giusta che pone fine non solo a una diatriba durata anni tra la nostra Comunità e la Curia ma che risarcisce anche, nella stessa restituzione, quel debito morale che la nostra Parrocchia può considerare anche in termini culturali e affettivi ora estinto.
Davvero dobbiamo considerare questo avvenimento come un motivo di festa e una luce di speranza. E meglio del concetto espresso da Don Roberto D’Annibale, parroco della nostra Comunità, non può riassumere questa vicenda: “Può più l’intercessione di una famiglia in Cielo che tante pressioni fatte sulla Terra”.
Questa vicenda ci indica chiaramente che é al Cielo che dobbiamo guardare per trovare il senso vero della direzione di marcia per la nostra vita umana e cristiana e per la soluzione ai nostri problemi, e che solo in un rinnovato slancio di servizio nella Carità la Comunità di Piediripa può veder rifiorire la propria fede e sperimentare la protezione del nostro venerato Vescovo è Patrono, di cui il ritorno del dipinto è Atto e carezza affettuosa.
La tela realizzata dal padre agostiniano Bordi, in base alla testimonianza di A.S., una delle promotrici della iniziativa del ritorno, venne fatta anche tristemente oggetto di uno sfregio altamente simbolico. Ciò deve farci indurre a riflettere sul quanto la nostra fede in Gesù trovi ostacoli, ma anche soprattutto su quanto il Bene poi si mostri potentemente nella manifestazione dei piani di Dio Padre in Grazia e Giustizia. Questo riavere il dipinto tra noi ne è una dimostrazione. E oggi è con San Vincenzo M. Strambi che siamo chiamati più che mai a realizzare in Cristo il nostro presente e il nostro pur difficile futuro, ma in un nuovo slancio di rinnovato entusiasmo degno di Comunità in cammino.